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Vitamine e minerali: ruolo biologico e nel diabete

Indice dei contenuti

  1. Vitamine
  2. Oligoelementi e minerali

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Non vi sono evidenze o studi importanti che, ad oggi, indichino la necessità di una particolare supplementazione vitaminica, minerale o integrazione alimentare per il soggetto diabetico, al netto di carenze specifiche documentate. D’altra parte diverse evidenze dimostrano come il soggetto diabetico possa incorrere non infrequentemente in carenze nutrizionali, pertanto sarebbe auspicabile un intervento educativo in ambito dietetico che porti ad una assunzione di tali micronutrienti attraverso la normale alimentazione, piuttosto che ricorrere ad una assunzione mediante supplementi. Eccezioni possono essere anziani, donne in gravidanza, diete come vegeteriane/vegane e a calorie ridotte.

Questo articolo non definirà in alcun modo, quindi, una ricetta per l’assunzione di determinati elementi, che andrebbe sempre discussa con il proprio medico curante, tanto più in presenza di una accertata carenza o necessità, quanto una panoramica sulle principali vitamine, minerali ed oligoelementi utili per la salute della persona, con qualche approfondimento nei riguardi della patologia diabetica.

Vitamine

Vitamina A. Indicata spesso come retinolo, è coinvolta nella visione (sintesi dei pigmenti contenuti nei fotorecettori), nelle funzioni del sistema immunitario, e nella differenziazione cellulare (coinvolgimento nello sviluppo e crescita di neoplasie?). Mancano evidenze attuali che indichino carenze specifiche di questa vitamina nei soggetti diabetici, pertanto non vi sono indicazioni di ulteriore assunzione rispetto alla dose giornaliera raccomandata (0,8 mg/die di retinolo). Al contrario, livelli eccessivi di questo elemento sono stati associati ad aumentato rischio di fibrosi epatica, aumentata incidenza di tumore al polmone (specie nei fumatori), aumentato rischio di osteoporosi e aumentata incidenza di difetti neonatali (se assunta in eccesso durante la gestazione). Le principali fonti alimentari sono quelle di origine animale, come fegato, milza, latte e derivati, uova; i carotenodi, precursori delle vitamina, sono presenti in modo importante nei vegetali (giallo-arancio e a foglia), pertanto viene consigliata l’assunzione mediante questa ultima tipologia di alimento piuttosto che la precedente, essendo i prodotti animali ricchi di colesterolo.

Vitamina B1. Il diabete è spesso associato ad una carenza di tiamina [ fonte ], vitamina coinvolta nel metabolismo dei carboidrati, nello stress ossidativo e nella funzione endoteliale. Questa carenza potrebbe contribuire allo sviluppo di valori maggiori di glicemia, HbA1c, trigliceridi, colesterolo e minori di HDL, valori che caratterizzano il soggetto diabetico. I dati indicano una riduzione a livello ematico, fino al valori pari ad 1/5 nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 e 1/10 in quelli affetti da diabete mellito tipo di tipo 2 rispetto al soggetto sano, ed una maggiore escrezione urinaria (16-24x). I livelli consigliati di assunzione giornaliera sono pari ad 1 mg/die per l’adulto e il mantenimento di una adeguata quota di questa vitamina sembra essere associati ad un ritardato sviluppo di nefropatia, oltre ad una prevenzione di eventi cardiovascolari e una remissione della sintomatologia neuropatica. Le fonti principali di vitamina B1 sono alimenti animali e vegetali, quali legumi, cereali integrali, lievito di birra, fegato, uova, carne di maiale, …

Vitamina B3. Nota anche come niacina, acido nicotinico, nicotinammide, o vitamina PP, in caso di carenza determina la pellagra: dermatite, diarrea, demenza. La carenza deriva da una assunzione insufficiente attraverso la dieta, fatto che ha contraddistinto ampie porzioni di popolazione europea delle classi meno abbienti nei secoli passati che si sono nutrite per lunghi periodi di cibi a basso costo come la polenta (farina di mais)1. Le principali fonti alimentari sono cibi animali, come carni, mentre i cibi vegetali (frutta, verdura) ne contengono in misura inferiore. La dose giornaliera consigliata è di 13 mg di niacina equivalenti (1 niacina equivalente = 1 mg di niacina o 60 mg di triptofano, suo precursore). Se la terapia con maggiori dosi di vitamina B3 dimostra un effetto positivo nella riduzione delle dislipidemie, si è anche osservato, tra gli altri effetti avversi, una maggiore intolleranza al glucosio (aumento dei livelli di glicemia a digiuno) e una maggiore insulino-resistenza, oltre che ad un aumento di rischio per diabete mellito di tipo 2. Nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 (con nuova diagnosi) potrebbe avere un ruolo nella conservazione delle cellule beta pancreatiche, ma servono ulteriori studi per definire chiaramente la validità di tale ruolo. La sua supplementazione pertanto non è consigliata, in assenza di carenza, nel soggetto diabetico.

Vitamina B9. La vitamina B9 (folato o acido folico) è coinvolta nella sintesi, riparazione e metilazione del DNA, nel metabolismo dell’omocisteina e di altri processi biochimici di crescita, specie se rapida. Il suo ruolo sarà quindi importante, ad esempio, nella produzione di eritrociti; la carenza di folati determinerà, quindi, al pari della carenza di vitamina B12 (cobalamina), una anemia (macrocitica). Un altro esempio importante di carenza sono le malformazioni fetali (in particolare a carico del sistema nervoso centrale, es. spina bifida) in seguito ad una inadeguata assunzione materna durante la gravidanza (utile una supplementazione anche fino a 5 mg/die). La dose giornaliera raccomandata nell’adulto è di 1 mg. Le principali fonti sono quelle vegetali, in particolare i vegetali a foglia verde, specie se ingerite crude, in quanto l’acido folico risulta termolabile (degradazione con il calore). Per quando riguarda il diabete, il folato mostra un miglioramento degli indici di sopravvivenza neonatali e delle funzioni endoteliali nelle donne diabetiche in gravidanza piuttosto che in quelle con diabete gestazionale. Ruolo importante nel soggetto diabetico, di per sè già ad aumentato rischio per patologie cardiovascolari, è quello sul metabolismo dell’omocisteina, permettendone un mantenimento a livelli modesti; una supplementazione ulteriore rispetto ai livelli raccomandati ha però dimostrato, in diversi studi, un fallimento nella riduzione ulteriore dell’incidenza di eventi cardiovascolari nonostante ulteriori riduzione nei livelli di omocisteina.

Vitamina B12. La cobalamina è una vitamina essenziale soprattutto per le emazie e per la funzione neuronale. E’ infatti una elemento indispensabile nella maturazione degli eritrociti, la cui carenza conduce ad anemia megaloblastica, e nella funzione dei neuroni, portando in caso di inadeguati livelli a deficit sensoriali e motori e a degenerazione midollare. La carenza di vitamina B12 deriva generalmente da una inadeguata introduzione alimentare, per esempio in caso di diete vegetariane/vegane, alcolismo, piuttosto che da un inadeguato assorbimento, come nei casi di acloridria gastrica, gastrite atrofica cronica, gastrectomia o gastrotomia, resezione ileale, … . Di particolare interesse per il soggetto diabetico è la possibile interferenza nell’assorbimento di vitamina B12 causata dalla metformina. La dose giornaliera consigliata è di 1-2 mg/die e le principali fonti sono gli alimenti di origine animale, in particolare fegato, pesce.

Vitamina C. Acido ascorbico, ha funzioni antiossidanti, coadiuvanti del sistema immunitario e della sintesi di collagene, in cui nell’uomo è indispensabile. Le fonti alimentari sono di origine vegetale, quali verdure a foglia verde, pomodori, agrumi, peperoni, ma può essere deteriorata facilmente con la cottura o la conservazione per lungo tempo degli alimenti all’aria o dentro contenitori di metallo. La dose consigliata giornaliera è dibattuta, variando tra i 30 e i 120 mg/die. Per quanto concerne il diabete, la carenza di questa vitamina è associata ad un maggiore rischio di sviluppo della patologia, oltre ad un maggior stress ossidativo che conduce ad alterato metabolismo del glucosio ed iperglicemia. Un corretto livello di acido ascorbico, inoltre, aiuta a controllare il livello di sorbitolo nel sangue, glucide coinvolto nel danno microvascolare (neuropatia, retinopatia, nefropatia).

Vitamina D. Non è di infrequente riscontro una carenza di questa vitamina, anche nel soggetto sano, specie dopo il prolungato periodo invernale in cui l’esposizione ai raggi solare diviene limitata. Normalmente è sufficiente una esposizione solare di 30 minuti al giorno delle parti normalmente scoperte (mani, capo, collo, décolleté, …) per ottenere una sufficiente sintesi endogena a partire dal colesterolo (7-deidrocolesterolo). Le fonti alimentari di calcitriolo (il metabolita attivo della vitamina D) sono sia vegetali (verdure verdi), dove viene assunto come ergocalciferolo (vitamina D2), sia animali (olio di fegato di merluzzo, salmone, uovo, carni rosse), sotto forma di colecalciferolo (vitamina D3). Il ruolo di questa vitamina si esercita principalmente a livello osseo, dove controlla, di concerto con altri ormoni quali il paratormone e la calcitonina, il continuo rimodellamento e la rimineralizzazione del tessuto: la sua carenza comporterà rachitismo, osteomalacia, osteoporosi, debolezza muscolare. Nel diabete, la carenza di vitamina D è associata ad aumento di rischio per mortalità da tutte le cause nel tipo 1 e anche di mortalità da cause cardiovascolari nel tipo 2.

Vitamina E. Il tocoferolo, nome con cui è indicata spesso questa vitamina, è un potente antiossidante contenuto in prodotti di origine vegetale, come frutta, oli (canapa, oliva, girasole, …), frutta secca (nocciole, noci, mandorle). Al pari della vitamina C, anche la vitamina E è deteriorata dalla cottura degli alimenti, dalla conservazione a contanto con l’ossigeno o con contenitori metallici. L’assunzione giornaliera consigliata nell’adulto è pari a 8 mg (e comunque non inferiore ai 4 mg/die). Il suo ruolo antiossidante ferma il processo di perossidazione lipidica, permettendo un mantenimento delle strutture membranose cellulari. Gli eritrociti, cellule deputate al trasporto ematico di ossigeno, quindi particolarmente suscettibili a fenomeni di stress ossidativo, risentono in modo importante di stati carenziali di questa vitamina, con conseguente emolisi (anemia emolitica). Controverso è il ruolo dei tocoferoli nel diabete: se da una parte il diabete è una patologia in cui lo stress ossidativo è piuttosto presente, permettendo quindi di capire rapidamente l’importante ruolo di questa vitamina, d’altro canto non sono ancora chiariti i meccanismi con cui si sviluppi l’azione terapeutica della vitamina nella patologia. Sicuramente un ruolo nella diminuzione del fabbisogno di insulina, specie quindi nel diabete mellito di tipo 1, è stato evidenziato, forse mediante una riduzione dell’insulino-resistenza, forse mediante una diminuzione del difetto di regolazione dell’espressione genica dovuto all’insulina sui recettori perossisomiali (PPARs). In ogni caso, sicuramente un effetto è presente, ma servono ulteriori indagini per definire il reale ruolo della vitamina E (e di una sua eventuale supplementazione) nel diabete mellito di tipo 1 e 2 e nelle sue complicanze.

vitamine dose (adulto) note principale fonte alimentare
vit. A 570 microg RE/die dose media richiesta olio di fegato di merluzzo, fegato, carote, pomodori, albicocche
tiamina (B1) 0,072 mg/MJ dose media richiesta germe di frumento, salumi, crusca, soia
riboflavina (B2) 1,3 mg/die dose media richiesta fegato, latte (mucca), lievito
vit. B3 1.3 mg NE/MJ dose media richiesta carne, pesce, frutta secca
acido pantotenico (B5) 5 mg/die dose adeguata legumi, frattaglie
biotina (B7/B8/H) 40 microg/die dose adeguata cibi animali
vit. B9 250 microg DFE/die dose media richiesta vegetali
vit. B12 4 microg/die dose adeguata fegato, cibi animali
colina (Vit. J) 400 mg/die dose adeguata cibi animali
vit. C 90 mg/die dose media richiesta fragole, limoni, arance, peperoni
vit. D 15 microg/die dose adeguata pesce
vit. E 13 microg/die dose adeguata oli vegetali
vit. K 70 microg/die dose adeguata vegetali a foglia verde

Dose media richiesta: dose sufficiente al fabbisogno medio di una popolazione sana. Dose adeguata: non ci sono dati sufficienti, ma dose ritenuta sufficiente attraverso studi osservazionali ed esperimenti. Fonte



Oligoelementi e minerali

Magnesio. Coinvolto nei processi biochimici di sintesi dell’urea, di trasmissione degli impulsi muscolari, di trasmissione nervosa, l’apporto giornaliero consigliato è di 300/350 mg per l’adulto. E’ contenuto in alimenti quali i cereali (integrali), frutta secca (noci, mandorle, arachidi), cacao, lenticchie, verdure verdi, carni e in alcune acque minerali. Nel diabete mellito, uno studio giapponese evidenzia come il magnesio possa avere un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo del tipo 2, mentre un altro studio (Framingham) evidenza, oltre la riduzione del rischio di sviluppo della patologia, anche la minor insulino-resistenza nei soggetti che assumo elevati livelli di questo minerale. La carenza di questo elemento deriva generalmente da una dieta composta da cibi troppo raffinati, alcool o altri stimolanti. Il magnesio, insieme al calcio e al cromo, riveste quindi un importante ruolo nell’omeostasi dell’organismo, pertanto i suoi livelli e la sua assunzione andrebbero controllati.

Calcio. Il calcio riveste un ruolo importante nel metabolismo osseo, insieme alla vitamina D, ma al momento attuale non vi sono evidenze per indicare un incremento nell’assunzione di questo micronutriente nel soggetto diabetico, al di là di situazione specifiche di carenza.

Zinco. Il suo ruolo biologico è fondamentale per gli esseri umani ed è coinvolto, tra le altre cose, nella crescita corporea, nella composizione di proteine (zinc-finger domains) ed enzimi ad azione antiossidante e catalitica. Al pari di molte delle sostanze descritte in questo articolo, il soggetto diabetico, in presenza o meno di poliuria, manifesta una escrezione (e quindi eliminazione) urinaria aumenta rispetto al soggetto non-diabetico. Alcuni studi hanno evidenziato un potenziale ruolo benefico nella guarigione delle ulcere cutanee attraverso una supplementazione di zinco. La supplementazione di zinco andrebbe indicata solamente ai soggetti a rischio (glicosuria, trattamento con diuretici) per un massimo di tre mesi consecutivi, pena un alterazione dell’assorbimento e la funzione del rame, e viceversa (importante l’equilibrio Cu-Zn!). Le principali fonti alimentari sono ostriche, carne rossa e bianca, cereali integrali, semi di zucca e girasole, legumi. I livelli di assunzione raccomandati nell’adulto sono pari a circa 10 mg/die.

Cromo. Allo stato attuale delle evidenze scientifiche, una supplementazione di cromo non è consigliata nel controllo del diabete. Se da un lato alcuni studi hanno sottolineato un miglioramento nell’intolleranza al glucosio, nel controllo glicemico, nel diabete gestazionale e in quello indotto dall’assunzione di corticosteroidi, d’altra parte molti altri studi ben condotti non hanno evidenziato alcun beneficio nell’assunzione regolamentata di cromo nel soggetto diabetico. Il ruolo del cromo nel metabolismo degli zuccheri resta, quindi, indefinito.

Selenio. Micronutriente implicato in numerose funzioni biologiche (difesa dal danno ossidativo, componente di seleno-proteine ad attività antiossidante, immunomodulante, endocrina), è presente in natura nel pesce, nella carne, nelle uova, nel latte e derivati, nei cereali, nella frutta e nei vegetali. La carenza di selenio può avvenire, solitamente, negli abitanti di zone in cui il selenio è carente a livello del suolo agricolo e solo in queste popolazione andrebbe trattata sistematicamente. Alti livelli di selenio sono stati infatti associato ad una maggior prevalenza di diabete nella popolazione (studio USA); inoltre, la supplementazione del micronutriente si è dimostrato inefficace nella prevenzione della patologia diabetica, anzi ha dimostrato un maggior rischio di sviluppo della stessa. La supplementazione resta, quindi, ad oggi sconsigliata, tranne i casi suddetti, in attesa di ulteriori indagini.

minerale dose (adulto) note principale fonte alimentare
calcio 750 mg/die dose media richiesta latte (mucca) e derivati
ferro 6 mg/die dose media richiesta fegato, cacao, vongole
magnesio 350 mg/die dose media richiesta crusca, frutta secca
fosforo 550 mg/die dose adeguata crusca, pesce
iodio 150 microg/die dose adeguata pesce marino, alghe, latte (mucca)
potassio 3500 mg/die dose adeguata legumi, tè/caffè, farine
rame 1.3 mg/die dose adeguata frutti di mare, frutta secca, legumi, cereali integrali
selenio 70 microg/die dose adeguata frattaglie, cereali, funghi
sodio 2 g/die
zinco 7.5-12.7 mg/die dose media richiesta ostriche, cereali integrali

Dose media richiesta: dose sufficiente al fabbisogno medio di una popolazione sana. Dose adeguata: non ci sono dati sufficienti, ma dose ritenuta sufficiente attraverso studi osservazionali ed esperimenti. Fonte




Disclaimer. Come detto in testa all'articolo "non vi sono evidenze o studi importanti, ad oggi, che indichino la necessità di una particolare supplementazione vitaminica, minerale o integrazione alimentare per il soggetto diabetico, a meno di carenze specifiche". In realtà è utile sottolineare che anche nel caso del soggetto sano non siano disponibili studi che indichino, al netto di condizioni di accertata carenza e/o necessità, l'assunzione di vitamine e minerali in misura maggiore rispetto a quello ottenibile con una alimentazione sana ed equilibrata 2 3. Non vi è alcuna ricetta magica, alcuna pillola o insieme di pillole in grado di mantenere la salute! Sarebbe sicuramente una prospettiva allettante e di semplice attuazione, ma l'alimentazione e l'esercizio fisico sono le uniche chiavi. Non tutti i supplementi sono, però, superflui. Per esempio, alle donne durante la gestazione è consigliata l'assunzione di acido folico e a soggetti affetti da determinare patologie altre vitamine. Tuttavia, frutta e verdura ricche di vitamine sono sicuramente la fonte preferibile.

  1. La diffusione della pellagra ha contraddistinto quasi esclusivamente le popolazioni europee nel '700 e '800 in seguito alla introduzione di mais nella dieta, quasi come alimento esclusivo visto il basso costo. Ciò non si è verificato nelle popolazioni di Centro e Sud America, in quanto queste ultime trattano il prodotto mediante nixtamalizzazione: processo di bollitura in ambiente alcalino (basico, con acqua e idrossido di calcio) usato per preparare il nixtamal (ingredienti di tortillas, tamales, pozol, ...). Tale processo ha degli effetti importanti sui nutrienti presenti nel mais: aumenta la disponibilità della niacina (vitamina B3 o PP) altrimenti poco o per nulla disponibile, mobilita fosforo e potassio e riduce i fitati.↩

  2. J Jia, NA Cameron, JA Linder: Multivitamins and Supplements — Benign Prevention or Potentially Harmful Distraction?; JAMA Jun 2022↩

  3. PA Ubel: Why Too Many Vitamins Feels Just About Right; JAMA Intern Med. 2022↩

#alimentazione #dieta #stile di vita